Diritto di parola

Ma lasciatelo parlare Giulianone, deve poter esprimersi. Va difeso sino alla morte il suo diritto di parola. E che sarà mai. Dice cose soavi tipo: «Sulle cliniche abortiste andrebbe scritto: ‘Abort macht frei´. Così come ad Auschwitz c´era scritto: ‘Arbeit macht frei´». Sino alla morte va difeso!

D’altronde e il papa in persona ad appoggiarlo: «i feti non sono rifiuti ospedalieri ma bambini a cui dare nome e cristiana sepoltura, già così si dimezzerebbero gli aborti». Parole sante. Ne ha anche per i cinefili: “Delitto perfetto”.
E provocazioni stuzzicanti: "Mi sottoporrò alle analisi del sangue perché penso di avere la sindrome di Klinefelter" riferendosi al caso di Napoli “siccome ho testicoli piccoli e grandi mammelle - ha aggiunto - farò le analisi e pubblicherò le foto". E tutte li ad aspettare ste foto, a immaginare ste palline piccine piccine sotto la massa strabordante della sua ciccia rassicurante che diciamocelo, tra noi si può dire, ci piacciono le maniglie dell’amore, se poi uno ha i comodini meglio ancora no!?
Niente, devono contestare loro, invece di stare sottomesse e silenziose!
Pomodori, uova e fischi contro lo spettro dei ferri da mammana sul tavolo da cucina.
Era questo che accadeva ai tempi della criminalizzazione, quando per il nostro codice l´aborto era ancora un delitto ‘contro l´integrità e la sanità della stirpe´ e di clandestinità si moriva.

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