La vagina non è semplicemente un organo del nostro corpo, ma anche la rappresentazione della nostra individualità.
Primo monologo dal titolo "i peli"
L'inondazione
Riabilitare la fica
"La mia vagina era il mio villaggio".
monologo scritto sulla base delle testimonianze delle donne vittime di stupro in Bosnia.
Monologo conclusivo dal titolo "Io ero lì nella stanza"in cui Eve Ensler descrive la nascita di sua nipote
La mia vagina è arrabiata
una donna si sfoga ironicamente per le ingiustizie fatte alla vagina, come gli assorbenti e gli strumenti usati dai ginecologi.
Trovate tutti gli spezzoni dello spettacolo su youtube
I monologhi della vagina
:LADYFEST_ROMA 2009::
LADYFEST E' UN FESTIVAL NO-PROFIT AUTOPRODOTTO ED ORGANIZZATO DA DONNE, NATO AL FINE DI PROMUOVERE L'ARTE FEMMINILE IN OGNI SUA FORMA. IL PRIMO FESTIVAL, FIGLIO DEL MOVIMENTO DELLE RIOT GRRRLS DEGLI ANNI '90, E' STATO ORGANIZZATO AD OLYMPIA NEL 2000.
“LADY IS FICKLE”
(Forse sei una Lady e ancora non lo sai).
Le Ladies hanno scelto il termine Lady perché il termine donna non basta più.
Le Ladies non polemizzano, fanno: usano la creatività non soltanto come strumento di autocelebrazione o commercio, ma come arma sottile per scardinare nel profondo strutture e modelli sociali avariati.
Le Ladies non bruciano più i reggiseni da un pezzo, visto quello che costano, ma usano merletti, boxer, baffi e mini come oggetti performativi e strumenti di azione politica.
Le Ladies rifiutano le mancate prese di posizione, in un momento in cui essere neutre equivale ad essere complici di giochi di potere legittimati ogni giorno dall’incessante terrorismo mediatico.
Le Ladies prediligono le relazioni orizzontali alle strutture verticali e rifiutano il concetto di leadership, espressione di una cultura machista e autoritaria, che rimbalza fuori dalle loro vite al suono di grasse risate.
Le Ladies non credono che la biologia sia destino, né tanto meno il genere. Intendono sesso e genere come categorie utilizzate troppo spesso per fini restrittivi e violenti. Le loro vite e i loro corpi sono eccedenti/eccentrici rispetto a quei modelli così come le loro sessualità e la loro dirompente curiosità. Non si riconoscono nella distinzione maschio/femmina né pensano che la femminilità sia “quel qualcosa di speciale” che le contraddistingue. Rifiutano questo terreno fertile di stereotipi e costrizioni e qualsiasi forma di discriminazione e violenza basata sulla razza, sul genere e sulle scelte sessuali.
Le Ladies sono attratte dai cambiamenti e spesso assumono nuove forme, perché avere una sola identità le fa sentire strette e asciutte.
Le Ladies pensano che la trasformazione dell’esistente passa attraverso quella delle idee e dei linguaggi, e che la trasformazione di questi avvenga attraverso lo scambio e la comunicazione. Per questo si muovono tanto negli spazi indipendenti ed autogestiti quanto in ogni luogo che contenga in sé un germe di possibile apertura, utilizzando il contenitore aperto Ladyfest per scambiare contenuti e nuove idee.
Le Ladies non amano il tiepido. Provengono ognuna da mondi diversi ma hanno dentro tutte lo stesso fuoco: i loro mantra sono autodeterminazione, desiderio e sperimentazione.
Rete Ladyfest Roma
La donna ai tempi del fascismo
Il Comune di Roma nella persona di Alemanno Gianni e della sua accozzaglia di fascisti e ultracattolici vari è dalla parte delle donne, almeno così recitano i manifesti a firma di questa giunta con cui hanno tappezzato la città.
D'altra parte Alemanno non potrebbe fare altrimenti, essendo sposato con Isabella Rauti, Capo dipartimento del Ministero delle Pari Opportunità.
E visto che l'8 marzo è diventata la retorica "festa" della donna, i geniali governanti capitolini hanno scelto di festeggiarlo organizzando due importanti iniziative:
Un incontro patrocinato dal comune con i fascisti di CasaPovnd sulla "donna come madre" e il concerto di un cantante noto per le sue posizioni assolutamente non sessiste: Franco Califano.
Eh sì ai tempi del fascismo la donna se non e' madre è madonna, sposa o puttana.
La "lotta" alla violenza sulle donne prosegue....
Appuntamenti:
- O8/03
Dalle 11 alle 18: libere tutte, presidio sotto la sezione femminile del carcere di Rebibbia
Dalle 18:30 al VOLTURNOCCUPATO
Dalle 17, un microfono per tutte le donne del mondo al Porto fluviale
Approfondimenti
Ancora Donne in Movimento
Sommosse in Torino:sabato 7 marzo 2009 - Appello per la manifestazione contro la violenza sulle donne e le leggi razziste
Sommosse
--->>>Torino 7 marzo ore 15.00: Appello per la manifestazione contro la violenza sulle donne e le leggi razziste || Adesso basta. Noi non abbiamo paura!
http://sommossetorino.noblogs.org
Palermo 8 marzo: Il nostro corpo non è un campo di battaglia
8 marzo 2009
Il nostro corpo non è un campo di battaglia
DOBBIAMO RIPRENDERE IN MANO LE REDINI DELLE NOSTRE VITE, SVINCOLARCI DALLE IMPOSIZIONI E OPPRESSIONI, COMINCIARE A ESPLICITARE LE NOSTRE VOLONTA', PASSIONI, E DESIDERI. NON SIAMO UN SOGGETTO DEBOLE E NON ABBIAMO BISOGNO DI ESSERE DIFESE DA NESSUNO!
LOTTIAMO SOLO PER UNA SOCIETA’ DIVERSA FATTA ANCHE A MISURA DEI NOSTRI BISOGNI.
A NOI SPETTA IL RUOLO DI LIBERARCI, DI AUTODETERMINARCI!
Domenica 8 marzo presidio Piazza Politeama ore 10.00
CollettivoMalefimmine: malefimmine@gmail.com - www.malefimmine.noblogs.org - www.myspace.com/malefimmine
Catania 7 marzo: Diamo vita al pacchetto bellezza
DONNE, DIAMO VITA AL “PACCHETTO BELLEZZA”
Dedicata ad Anna Politkovskaia, giornalista russa, uccisa perché amava la verità
E’ COSI’, siamo infuriate ed esasperate per tutta la valanga di violenza che oggi noi donne italiane e migranti stiamo subendo a causa di comportamenti maschili oltraggiosi e devastanti!
E’ in atto un tentativo determinato ad annientare la grandezza e la gioiosità femminile che va dalla violenza sessuale che devasta corpi e anime, esercitata da maschi soli o in branco, sconosciuti o parenti, alla violenza delle guerre, le cui conseguenze ricadono ancor più sulle donne, sui loro figli e sulle loro case. L’esperienza femminile ci dice che le guerre da qualunque parte si combattano, usano mezzi che ci sono estranei per i quali noi donne non siamo altro che “bottino di guerra”.
A questo aggiungiamo il tentativo costante da parte del maschile di cancellarci dalla scena del mondo, sia con l’uso misogino del linguaggio sia ignorando (mass-media compiacenti) tutto quello che noi donne diciamo e facciamo. L’immagine pubblica che si dà delle donne, a meno che non si tratti di donne potenti omologate a logiche maschili, è quella della vittima e della supplice bisognosa di tutela, o quella della velina un po’ porno che si atteggia ad oca per compiacere i maschi. Anche la violenza sulle lesbiche, in costante aumento, dimostra che l’autonomia femminile viene percepita come fattore destabilizzante dal sistema patriarcale, che da una parte produce questa violenza sulle donne e dall’altra affida agli uomini delle famigerate ronde la loro protezione.
Non finisce qui. La recente battaglia che si è giocata a colpi di testosterone, leggi e sentenze sul corpo della povera Eluana Englaro, la dice lunga sulla sete che muove la maggior parte degli uomini a cercare di “penetrare e di appropriarsi” della scienza della vita e della morte di cui noi donne siamo custodi e depositarie, essendoci tramandate da madre in figlia e da anziana a giovane, i saperi, le gioie e i dolori di come ci si deve prendere cura, volta per volta, di un corpo che nasce o di un corpo che muore.
Vogliamo dire anche la nostra sulla situazione dell’ambiente e della città dove viviamo!! Questi luoghi stanno divenendo sempre meno accoglienti, refrattari alle relazioni, inospitali soprattutto per le donne che, a causa del dissesto finanziario dovuto alle strategie aberranti dell’amministrazione cittadina, sono costrette a non circolare più la sera per paura di subire violenza in quartieri e zone della città rimaste al buio. Ci lasciano anche esterrefatte proposte come quella della ministra Prestigiacomo che nulla hanno a che fare con la verità e il senso dell’esistenza, di trasformare la Sicilia in un contenitore di centrali nucleari, come se non bastassero le scorie radioattive seppellite nelle nostre discariche o le armi della base militare N.A.T.O. di Sigonella e di tutte le altre postazioni militari in Sicilia, e di tutte le altre postazioni militari in Sicilia, come il M.U.O.S. a Niscemi, di cui la gente comune non deve sapere niente.
VOGLIAMO ANDARE OLTRE LO SDEGNO E LA PAURA PERCHE’ CONSIDERIAMO INACCETTABILE TUTTO QUANTO STA AVVENENDO A NOSTRE SPESE E SULLA NOSTRA PELLE!!!
VOGLIAMO INFRANGERE IL CIRCOLO VIZIOSO E OGNI LEGAME CHE CI TIENE IMPIGLIATE AD UN MASCHILE CHE CI SVILISCE!!!
Sabato mattina 7 marzo tutte presenti in piazza Mazzini dalle 9.00 alle 13.00 con il “PACCHETTO BELLEZZA”
Con tavoli colorati disposti a semicerchio, documenti ed immagini, musiche, proiezioni e microfoni aperti per affermare la positività e la bellezza che paratichiamo e produciamo nelle nostre vite.
Un “PACCHETTO BELLEZZA” promosso da noi donne decise a non lasciarci sopraffare dalla violenza-bruttezza di certo maschile. Ritroviamoci in piazza per vivere e costruire insieme un 8 marzo a Catania da non dimenticare.
IL MOVIMENTO DELLE FEMMINISTE E LESBICHE CATANESI
Giornata della donna - manifestazione sabato 7 marzo 2009
ore 9.00/13.00 Piazza Mazzini
Rete delle Donne di Bologna
LA VIOLENZA SULLE DONNE NON È UNA QUESTIONE DI ORDINE PUBBLICO È UN PROBLEMA “CULTURALE” SOCIALE ED IN SOSTANZA POLITICO
PRENDIAMO INSIEME PAROLA PUBBLICA DICIAMO NO ALLA VIOLENZA MASCHILE
SABATO 7 MARZO’09
CORTEO NOTTURNO DI DONNE E LESBICHE CONCENTRAMENTO ALLE H.20 IN PIAZZA DELL’UNITÀ