Per ricordare Peppino

Felicia Bartolotta, la mamma di Peppino Impastato, morta il 9 dicembre 2004, in questa poesia, così ricorda suo figlio Peppino:

"Questo non è mio figlio. Queste non sono le sue mani, questo non è il suo volto. Questi brandelli di carne non li ho fatti io. Mio figlio era la voce che gridava nella piazza, era il rasoio affilato delle sue parole, era la rabbia, era l'amore che voleva nascere che voleva crescere. Questo era mio figlio quand'era vivo, quando lottava contro tutti: mafiosi, fascisti, uomini di panza che non valgono neppure un soldo padri senza figli lupi senza pietà. Parlo con lui vivo non so parlare con i morti. L'aspetto giorno e notte, ora si apre la porta entra, mi abbraccia, lo chiamo, è nella sua stanza a studiare, ora esce, ora torna, il viso buio come la notte, ma se ride è il sole che spunta per la prima volta, il sole bambino. Questo non è mio figlio. Questa bara pienadi brandelli di carne non è di Peppino. Qui dentro ci sono tutti i figli non nati di un'altra Sicilia".

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